I giardini possono essere il luogo del sogno. Rodin diceva che il sogno e il desiderio sono immortali. Le Esperidi sono il giardino dove celebrare l’inizio dell’estate che inesorabile ogni anno si ripresenta, nonostante tutto. Prendere il sentiero, oltrepassare il confine, inseguire il miraggio dello sguardo, dell’atto estetico e bello, della parola che si fa suono, del suono che coglie un senso, una possibilità. Suggestioni dal Nord Europa, ad avvicinare due mondi che ci sembrano distanti e invece si rispecchiano alle Esperidi: compagnie dalla Finlandia, dalla Danimarca, dalla Repubblica Ceca, dalla Polonia. Artisti da tutto il mondo nelle produzioni site specific. Tanti e stupefacenti giovani artisti italiani. Campsirago Residenza, che insieme alla sua compagnia ScarlattineTeatro diventa sempre più un luogo di incontro e produzione internazionale. E il festival, questo Giardino che negli anni non abbiamo mai voluto addomesticare, ci offre anche quest’anno nuove scoperte, tante prime nazionali e cose mai viste, e neanche immaginate, prima.
Inaudito, sempre curioso. Perché per ciò che è conosciuto c’è sempre un tempo.
Michele Losi, direttore artistico