Maura Di Vietri
Fattoria Vittadini
short performance che fonde danza e universi digitali attraverso l’uso di visori VR
Installazione performativa per 8 spettatori alla volta.
Sabato 29 giugno, ore 16.30, 17.30, 18.30, 19.30
Domenica 30 giugno, 16.30, 17.30, 18.30, 19.30

FLUX prende ispirazione da Fluxus movimento e rete internazionale di artisti degli anni 60’. In quel periodo vennero gettate le basi per un’attitudine artistica amorfa, fluida, dove musica, danza, poesia, teatro e arti visive, si incontravano secondo un’idea antidogmatica dell’arte.
Da questo spirito comincia l’indagine e la ricerca di una fruizione alternativa di un’installazione danzata.
Come cambia nella costruzione un’idea artistica sviluppata congiuntamente alle nuove tecnologie?
È possibile ricreare la prossimità che si percepisce durante una performance live tradizionalmente intesa?
FLUX è un’esperienza immersiva che attraverso l’uso del visore VR permette allo spettatore di essere al centro dell’azione: un’esperienza a 360° del proprio corpo e di quello della performer, nell’ambiente digitale e poi nello spazio reale.
L’esperienza per lo spettatore è duplice. Indossando il visore è immerso in uno spazio virtuale, all’interno del quale potrà osservare sia l’avatar della performer, riprodotta attraverso la tecnica del motion capture, sia entità create completamente in digitale; tolto il visore, lo spettatore si trova nello spazio fisico in cui agisce la performer, potendo percepire direttamente le differenze tra esperienza in VR ed esperienza dal vivo.

Note di regia

FLUX può essere visto come un sogno lucido, un Viaggio nel mondo sotterraneo. Nella cosmologia dei Cheyenne, nel mondo della terra profonda si trovavano le “caverne degli animali” dove si radunavano gli spiriti di ogni specie e da cui questi uscivano per prendere un nuovo corpo fisico. Il mondo sotterraneo era considerato il luogo dove risiedevano gli spiriti degli animali, la loro essenza vitale.
Secondo un modello cosmologico ampiamente diffuso nell’America indigena, gli animali erano visti come persone del tutto simili agli umani. L’involucro, il corpo fisico dell’animale rappresentava l’unica differenza con l’essere umano. Gli animali erano associati al mondo sotterraneo, poiché la terra era considerata la fonte della forza generatrice, da cui proviene l’energia vitale di ogni cosa che cresce e possiede vita.
L’origine dell’animale guida si può far risalire al rapporto, molto stretto ed autentico, che i primi uomini sulla Terra avevano instaurato con gli animali. Questi ultimi erano, oltre che predatori da cui difendersi, sia una fonte di cibo che una fonte di osservazione ed emulazione. Nelle caverne della Francia meridionale è stato possibile osservare il mondo interiore degli antichi popoli cacciatori che abitavano l’Europa 30.000 anni fa e al centro di questa loro visione del mondo si trovava il rapporto con gli animali. È possibile intravedere delle analogie tra ciò che venne illustrato nelle pareti delle caverne del Paleolitico e il modo in cui i popoli indigeni d’America interpretavano il mondo. Questo aiuta a comprendere alcune delle caratteristiche delle figure sulle pareti. Gli animali, ad esempio, sono spesso in posizioni innaturali, come se fluttuassero nell’aria. L’insieme delle figure assomiglia ad un flusso che si dirige dall’apertura verso l’interno della grotta e viceversa. Alcuni studiosi riferiscono che proprio dall’osservazione e dall’imitazione delle movenze animali sia nata la danza. Danza che costituì anche uno dei primi metodi per accedere agli stati alterati di coscienza, attraverso i quali era possibile il passaggio ad una realtà non ordinaria. Nelle caverne immagini di figure umane sono presenti in rari casi e quasi sempre nella forma di figure ibride umano-animale. Infatti, se le caverne rappresentavano il mondo sotterraneo, dove gli animali tornavano a rigenerarsi, gli umani che volevano penetrare in questo mondo potevano farlo solo trasformandosi in qualcos’altro, scivolando in un altro corpo, assumendo così il punto di vista di un essere non-umano, animale. Più che una visione del mondo caratterizzata dalla relazione tra umano e animale, ci troviamo di fronte ad un mondo concepito umano-animale, come un insieme di forme ed entità che possono dialogare, fondersi, scambiarsi, trasformarsi. Maura Di Vietri

A Production of Fattoria Vittadini | In collaboration with Scuola Mohole | Progetto finanziato nell’ambito del PNRR– Next Generation EU | Creative Director & Performer Maura Di Vietri | Choreography Maura Di Vietri, Ivan Taverniti | Narrator Aurora Camilli | Music Luca Maria Baldini | Light by Marcello Falco. FLUX VR EXPERIENCE Project Manager Enrica Paltrinieri | Project Coordinators Art Directors – Elena Accenti, Giulia Ferrando, Alessandro Galimberti, Enrica Paltrinieri | Programmer Alessandro Pregnolato | Characters & Concept Art Supervisor Gloria Martinelli | Preproduction creatures animation Supervisor Cristian Neri. PRE PRODUCTION| ART TEAM Characters and Creatures Concept Artist Luca Badini, Sergio Baroffi, Ana Paula Biondetti,  Sole Cicchelli, Martina Gorini, Riccardo Romano, Matteo Rota, Gabriele Serraglia, Veronica Zanardi | Environment Concept Artist Ana Paula, Biondetti Riccardo, Romano Gabriele, Serraglia Veronica Zanardi | Storyboard and Animatics Artist Ana Paula Biondetti, Sole Cicchelli, Matteo Rota, Gabriele Serraglia | Lead concept art, storyboard & animatic Elena Accenti

Modulo di prenotazione.
Biglietti cortesia per i residenti di Colle Brianza compilando il modulo sopra linkato.
Dove
Campsirago Residenza,
Via San Bernardo 5,
Colle Brianza, Fraz. Campsirago
29 giugno ore 16.30, 17.30, 18.30, 19.30
30 giugno ore 16.30, 17.30, 18.30, 19.30