Concerto-spettacolo
di e con Elvira Frosini e Daniele Timpano
Prima regionale
60 min.
Venerdì 1 luglio 2022
«Noi vogliamo glorificare la guerra, sola igiene del mondo, il militarismo, il patriottismo, il
gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna»
(Punto 9. del Primo Manifesto del Futurismo, 1909)
Liberamente tratto da diversi testi e manifesti di Filippo Tommaso Marinetti, Maria D’Arezzo, Enrica Piubellini, Volt, Depero, Emilio Settimelli, Valentine De Saint-Point, Rosa Rosà, Adele Clelia Gloria, Irma Valeria, Libero Altomare, Benedetta Cappa Marinetti ed altri autori ed autrici del Futurismo italiano, Disprezzo della donna è una cantata a due voci dedicata ai futuristi ed al disprezzo della donna: contro la donna e contro l’amore che ostacolano la marcia dell’uomo, contro quei fantasmi romantici che si chiamano donna unica, amore eterno e fedeltà, contro il femminismo e contro la famiglia, contro la democrazia e contro la lussuria, contro il sentimentalismo e contro il parlamentarismo.
Il movimento che voleva rompere tutti i ponti con il passato ed ha rivoluzionato tutti i codici artistici, rispetto alla donna è profondamente, anche se contraddittoriamente, tradizionale e continua ad inscriversi in una visione del mondo patriarcale e maschile.
Disprezzo della donna, è una cantata dove non si canta perché non c’è più niente da cantare, tutt’al più si può stonare, nel tentativo di capire perché il Futurismo non aveva futuro.