Da venerdì 23 giugno a domenica 2 luglio torna Il Giardino delle Esperidi Festival, giunto alla sua XIX edizione, organizzato da Campsirago Residenza con la direzione artistica di Michele Losi. Ad accogliere opere di performing art nel paesaggio, spettacoli site-specific, grandi titoli di prosa, performance itineranti e accessibili, spettacoli tout public e concerti saranno i comuni di Colle Brianza, Olgiate Molgora, Ello, La Valletta Brianza, Sirtori, Valgreghentino, Olginate, con i loro sentieri romanici, antiche cascine, giardini, ville storiche e boschi.
Fondato nel 2005, Il Giardino delle Esperidi è oggi uno dei più importanti festival nazionali di performing art nel paesaggio. Da 19 anni diversi comuni dell’Alta Brianza in provincia di Lecco si trasformano in un dispositivo al servizio della creazione contemporanea. Un progetto politico e artistico che osserva le grandi metamorfosi del Mondo attraverso le arti dello spettacolo dal vivo. Gli spettacoli e le performance vengono riadattati o creati appositamente per i contesti naturali e paesaggistici nei quali vengono rappresentati, diventando così eventi unici.
Essere il luogo di incontro per la creazione teatrale, esplorare la relazione tra arte e natura, creare un connubio tra futuro e sperimentazione, accentuare la presenza territoriale, fare dell’ecologia una sfida prioritaria e favorire l’accessibilità culturale sono le linee guida del Festival.
Apre il festival, venerdì 23 giugno, a Valgreghentino, Cucine(S) di Floriane Facchini & Cie, progetto internazionale prodotto da Les Thérèses in coproduzione con sei realtà europee. Per la quarta volta in Italia e dopo essere stato realizzato in Spagna, Francia e Olanda, Cucine(S) porta alle Esperidi un banchetto partecipativo che nasce dal lavoro e dall’incontro di Floriane Facchini e del fotografo Clément Martin con dodici abitanti di Valgreghentino: dieci giorni di interviste, racconti, indagini sulle pratiche culinarie. Cucine(S) esplora il rapporto tra costruzione sociale, tempo e cucina; fa emergere le culture orali e popolari e mette al centro di un banchetto, in piazza, il patrimonio umano e culinario, le storie intime e universali nascoste nel cuore delle case. Un progetto artistico che invita poi il pubblico a riunirsi attorno alla “tavolata”, che diventa l’asse visibile della convivialità, per condividere saperi, storie e ricette nel corso della cena. Ogni spettatore è invitato a portare la propria pietanza preferita e a raccontarne la ricetta. La performance ricostruisce un panorama in cui le storie personali e sociali degli abitanti si intrecciano e si ricollegano alla morfologia del territorio con l’obiettivo di creare un rito collettivo. Grandi foto dei protagonisti delle interviste, diventati personaggi, danno vita a un’installazione che riunisce testi e immagini per creare un affresco “poetico-culinario”. Ogni testo esplora una storia, una pratica culinaria, viaggi scelti o talvolta imposti dalla vita, viaggi tra generazioni, tra esseri umani.
La serata di sabato 24 giugno a Villa Sirtori di Olginate vedrà in scena il pluripremiato spettacolo Aldo morto di Frosini/Timpano. Daniele Timpano, partendo dalla vicenda del tragico sequestro di Aldo Moro, trauma epocale che ha segnato la storia della Repubblica italiana, si confronta con l’impatto che questo evento ha avuto nell’immaginario collettivo. In scena, insieme al suo corpo e a pochi oggetti, solo la volontà di affondare fino al collo in una materia spinosa e delicata senza alcuna retorica o pietismo.
Venerdì 30 giugno in scena a Campsirago Residenza l’esplosivo WonderBoom! di Stefano Cenci: una vera e propria asta in cui il pubblico diventa protagonista del destino di oggetti, valori, simboli del passato e di oggi che, se non salvati (o meglio “acquistati”) dagli spettatori, verranno letteralmente distrutti sul palco. Wonderboom! è una performance site-specific, surreale e allo stesso tempo calata nel contemporaneo, che viene ricreata per il luogo che la ospita: Stefano Cenci, Chiara Davolio e Filippo Beltrami sceglieranno di mettere in vendita oggetti legati a Campsirago, al territorio e alla storia del Monte di Brianza. Un’asta all’ultima offerta che porta con ironia, suspense, intelligenza e una certa dose di spietatezza, l’attenzione sui valori, sul patrimonio culturale, sugli ideali per noi imprescindibili e al contempo sulla società odierna in cui impera il dio denaro e il diktat del monetizzare. Siete disposti a mettere mano al portafoglio per salvare le bellezze del vostro territorio? I ricordi delle persone che l’hanno vissuto, l’arte, la natura, la cultura, i suoi sapori?
Sabato 1 luglio a Campsirago Residenza un altro grande titolo della prosa contemporanea italiana: Spezzato è il cuore della bellezza di Dammacco/Balivo. La storia di un triangolo amoroso che per mezzo di frammenti e immagini, offre allo spettatore uno sguardo sull’amore nelle sue pieghe dolorose e tormentate. Serena Balivo dà corpo e voce alle due donne protagoniste della storia e accanto a lei appare, in uno scenario onirico e agita da Erica Galante, la figura muta dell’uomo. Per Spezzato è il cuore della bellezza Mariano Dammacco è vincitore del Premio Ubu 2020-2021 nella categoria Nuovo testo italiano/scrittura drammaturgica. Serena Balivo è stata vincitrice del Premio Ubu 2017 come miglior attrice under 35.
La performing art nel paesaggio e le opere site-specific in natura sono, fin dalle origini, la peculiarità del Giardino delle Esperidi, collocando il festival tra le maggiori manifestazioni culturali di sperimentazione e innovazione in Italia. Nell’ambito di questo filone di ricerca artistica quest’anno il festival ospita tre prime nazionali: La capra della compagnia Bocchi/Scarrocchia, in scena all’alba e al tramonto di domenica 25 giugno nella radura del bosco de La Fura (Ello). Attraverso la suggestiva luce naturale e il contesto scenografico e concretamente immerso nel paesaggio, lo spettacolo esplora le dinamiche sotterranee, ambivalenti e controverse insite nella creazione del capro espiatorio. Una tragedia contemporanea, nata dalla volontà̀ dell’attrice e regista Agnese Bocchi di affrontare il tema della pena di morte, che ci parla di ieri, di oggi e di domani.
Venerdì 30 giugno e sabato 1 luglio nel bosco di Campsirago debutta la performance esperienziale Humana Foresta della Compagnia Teatrale Petra in co-produzione con Campsirago Residenza: il pubblico sarà condotto lungo un percorso di scoperta del mondo naturale in ascolto degli alberi, delle loro storie e dei principi fondamentali che li rendono alberi guida, fino ad arrivare in un luogo dal quale partire con un lascito, una presa di coscienza e di responsabilità: donare un nuovo sguardo per rinnovare il patto antico di esistenza e convivenza tra uomo e natura. Al tramonto e all’alba di sabato 1 e domenica 2 luglio, nel paesaggio naturale delle Piramidi di Montevecchia (comune di La Valletta Brianza), debutta anche la performance site-specific Sun Followers del regista olandese Sjoerd Wagenaar, prodotta da Campsirago Residenza e ispirata a Giordano Bruno e al sole. Performer, autori e autrici sono Benedetta Brambilla, Noemi Bresciani, Ladislaja Pietrangerli, Giulietta De Bernardi e Sebastiano Sicurezza. Il sound design e la live music sono di Luca Maria Baldini: field recordings, strumenti acustici e suoni dialogano creando traiettorie e partiture che si relazionano con i corpi dei performer, i gesti e il paesaggio. Nella ri-scoperta di dettagli, nella loro amplificazione, lo spettatore trova nuove prospettive per la fruizione dello spazio naturale.
Sabato 24 giugno torna alle Esperidi il collettivo Azioni Fuori Posto con la prima regionale di Percorsi incrociati, una performance itinerante sul lungo lago di Olginate nella quale danzatori e musicisti interagiscono con gli oggetti, le architetture e le persone che incontrano coinvolgendo direttamente gli spettatori e invitandoli a orientarsi, prendere una posizione e collocarsi nello spazio pubblico. Il paesaggio si trasforma così in un gioco di tracce e tracciati in movimento, che prendono spunto dalle incisioni di Tullio Pericoli. Il pubblico è portato a riflettere su come i corpi modificano il paesaggio e lasciano un segno effimero, ma tangibile al tempo stesso, del loro transito.
Sempre sabato 24 giugno Campsirago Residenza in collaborazione con l’Associazione Fedora porta per la prima volta alle Esperidi una versione accessibile per persone con disabilità sensoriali della performance itinerante ed esperienziale Alberi maestri. Un viaggio di scoperta del mondo degli alberi e delle piante, principio e metafora della vita; un cammino d’incontro con il mondo vegetale, con la sua stupefacente esistenza, complessità, intelligenza e incredibile capacità di elaborare soluzioni complesse, di sopravvivere ai traumi. Il percorso nel bosco sarà guidato da interpreti LIS e saranno forniti testi in Braille e la mappa tattile del sentiero.
Venerdì 30 giugno e sabato 1 luglio va in scena Tutto passa tutto resta percorso sensoriale per due spettatori alla volta di Gabriella Salvaterra e SST Sense Specific Theatre, con Arianna Bartolucci, Simona Mazzanti, Claudio Ponzana, Gabriella Salvaterra, Davide Sorlini, Laura Torelli, Monica Varroni, Annalisa Zoffoli, produzione Artisti Drama. Tutto passa, tutto resta, seguendo una precisa drammaturgia sensoriale, è un’esperienza poetica e immersiva ricreata per il parco di Villa Besana di Sirtori; un viaggio intimo a tappe in cui cercare legami invisibili, alzare lo sguardo e dare spazio all’ascolto per sentire che siamo una parte di qualcosa di molto più grande di noi. Gabriella Salvaterra ha lavorato 20 anni in Europa, America Latina, Stati Uniti, Asia e Australia con la compagnia internazionale Teatro de los Sentidos. Nel 2013 inizia un percorso personale, lavorando alla creazione di esperienze immersive di teatro sensoriale in un progetto residenziale nei boschi nativi del Cile.
Le Esperidi 2023 ripropongono le ultime due produzioni ti teatro nel paesaggio di Campsirago Residenza: mercoledì 28 giugno nell’incantevole borgo di Mondonico (Olgiate Molgora) va in scena Amleto. Una questione personale: due percorsi diversi e possibili che attraversano luoghi differenti ed incontrano personaggi, dubbi, momenti della tragedia shakespeariana fatta a pezzi. Durante il cammino si ascoltano suoni e testi, attraversando un percorso fisico in cui a ogni tappa vi è un quadro scenico. Amleto, una questione personale diviene allora rito collettivo e allo stesso tempo un’esperienza individuale nella quale ognuno è invitato a indagare i propri dubbi, ma anche i propri desideri. Giovedì 29 giugno, sempre nel comune di Olgiate Molgora, in programma Hansel e Gretel, riscrittura originale e messa in scena itinerante della fiaba che diviene esperienza che gli spettatori compiono in prima persona, addentrandosi nell’oscurità delle proprie emozioni e paure. Lo spettacolo è costruito su una doppia drammaturgia: tre attori agiscono la fiaba, accompagnando il pubblico fino alla casa di marzapane, in un viaggio a tappe tra oggetti, immagini e svelamenti. Il viaggio interiore di Hansel e Gretel, fatto di sensazioni, segreti e intuizioni, e il loro dialogo sono riprodotti in cuffia. Lo spettacolo è rivolto ad adulti e bambini e bambine dai 5 anni.
Il direttore artistico Michele Losi conduce due camminate performative dal titolo Crossing Experience: la prima, nel pomeriggio di domenica 25 giugno, lungo il percorso circolare in natura da Ello a Figina (Galbiate) a La Fura di Ello; la seconda all’alba di domenica 2 luglio dalle Piramidi di Montevecchia (La Valletta Brianza) a Campsirago Residenza.
Quest’anno il festival ospita, oltre allo spettacolo Hansel e Gretel, tre nuovi titoli tout public. Sabato 24 giugno e domenica 2 luglio va in scena l’ultima produzione di Campsirago Residenza: 3 PIGS. Cosa è casa con la regia di Anna Fascendini. Tre attrici danno vita a una nuova versione della favola dei Tre porcellini attraverso il gioco con la paglia, il legno e la terra e animando tre piccoli maialini, una scrofa e il lupo. I tre porcellini non sono tre fratelli ma tre sorelle, non costruiscono da sole per difendersi ma condividono le loro case per arrivare a inventarne insieme una imbattibile, in una “bioedilizia” fantastica. Domenica 25 giugno, il duo Fossick Project composto dall’illustratrice Cecilia Valagussa e dalla musicista Marta del Grandi, porta in prima regionale nella piazza del Municipio di Ello, Gilgamesh, un originale viaggio musicale e di teatro delle ombre attraverso la rilettura dell’antica epopea. Domenica 2 luglio in scena a Campsirago l’ultimo spettacolo della compagnia sarda Is Mascareddas: Sig.ra Rossetta con la regia di Anna Fascendini, ispirato alla storia di Cappuccetto Rosso. Una donna sola aspetta che qualcuno venga a trovarla. Ma nessuno arriva e così, giocando con quello che indossa e con i pochi oggetti che la circondano prova a raccontare la sua storia fatta di casine, di dolci profumati, di sentieri nel bosco e di un lupo. Servirebbe un nastro rosso per riannodare la memoria. Chi è la Sig.ra Rossetta? La nonna di Cappuccetto Rosso o Cappuccetto rosso stesso? I buchi di memoria che la perseguitano fanno nascere nuove storie che tenendola legata al presente nel gioco, raccontano della sua vita.
Spazio anche ai più piccoli con lo spettacolo Miloemaya di ScarlattineTeatro/Campsirago Residenza rivolto a bambine e bambini da 0 a 5 anni (in scena domenica 25 giugno e sabato 1 luglio). Uno spettacolo multisensoriale che coinvolge i piccolissimi nella scoperta del suono e nell’esplorazione di utensili e stoviglie.
Dalla primissima infanzia si passa agli amori senza età che sbocciano ai bordi pista delle balere, dove centinaia di anziani hanno danzato e parlato d’amore. I loro racconti compongono l’emozionante testo teatrale Il fanciullino scritto e diretto da Renata Ciaravino, in scena lunedì 26 giugno a Mondonico (Olgiate Molgora). Quattro anziani raccontano le storie che hanno segnato la loro esistenza, i bambini che sono stati, ma anche i loro progetti per il futuro, l’amore, il sesso, la felicità. Hanno quasi quattrocento anni di vita in quattro eppure ora sono qui a fare i conti non più (o non solo) con quello che sono stati, ma anche con quello che vorrebbero essere e fare ora: amare, ancora, ancora e ancora. A dar voce ai quattro protagonisti sono Renato Avallone, Camilla Barbarito, Laura Pozone e Alessandro Sampaoli. Lo spettacolo nasce da più di cento interviste che Renata Ciaravino ha condotto incontrando donne e uomini tra i 70 e i 100 anni nelle periferie milanesi.
Venerdì 30 giugno e sabato 1 luglio dopo gli spettacoli il pubblico potrà proseguire la serata a Campsirago Residenza con il Jazz cafè allestito in una sala di Palazzo Gambassi con un sistema audio d’eccezione selezionato e installato dal batterista e ingegnere del suono giapponese Nori Tanaka. A suonare live ci sarà Vittorio Ondedei accompagnato dalla performer Liliana Benini.
Chiude il festival, domenica 2 luglio, Camilla Barbarito con il concerto Meglio stasera che domani o mai: sul palco di Campsirago Residenza un lungo viaggio musicale attraverso le celebri colonne sonore composte da Nino Rota, Ennio Morricone, Luis Bacalov, Fiorenzo Carpi e altri grandi compositori di colonne sonore del cinema italiano.
Il Giardino delle Esperidi Festival, organizzato da Campsirago Residenza ha il patrocinio della Provincia di Lecco. Media partner dell’edizione 2023 sono La provincia di Lecco, Krapp’s Last Post e TrovaFestival. È sostenuto da Fondazione Cariplo nell’ambito del progetto Campsirago e rigenerazione del Monte di Brianza e dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese nell’ambito del progetto Per una Campsirago aperta e accessibile. È finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU nell’ambito del PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Component 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.1: “Attrattività dei borghi storici”. Ha la collaborazione della Proloco di Valgreghentino, de La Fura di Ello, dell’Associazione Commercianti Olginate, di Villa Besana a Sirtori, Associazione Pelagus (Antica Chiesa di Perego). Nel 2015 il Giardino delle Esperidi Festival ha ottenuto la EFFE label dall’European Festivals Association (EFA), riconoscimento conferito ai festival europei che rispecchiano i tre criteri guida dell’impegno artistico, del coinvolgimento delle comunità locali e della prospettiva europea e globale.